«No a demagogie e populismo» Giacomelli al Palace, affondo su Romagnoli e Carlesi
PRATO. Un affondo sul sindaco Marco Romagnoli, un altro sul candidato Massimo Carlesi. E’ un Antonello Giacomelli diretto quello che lunedì sera ha preso la parola nella riunione di Quarta fase al Palace di fronte a oltre quattrocento intervenuti. Il presidente nazionale dell’associazione ha parlato di «due visioni» per quanto concerne il ruolo di Comune e Provincia. «Quella espressa all’assemblea del Pd dal sindaco Romagnoli: il Comune ha rimesso a posto i conti e ha mantenuto il livello dei servizi. Di fronte alla crisi globale e all’immigrazione, cosa poteva fare? E l’altra ben spiegata - ha proseguito - da Pierluigi Bersani al Metastasio in novembre secondo la quale la buona amministrazione non basta e il Pd deve andare là dove ci sono i problemi, perché quello è il suo primo compito, capire le difficoltà e farsene carico». «Questa è la visione - ha continuato - che è stata fatta propria da Paolo Abati e da Lamberto Gestri». Giacomelli ha ribadito il rischio «che le primarie si trasformino in battaglie individuali e non nello sforzo condiviso di trovare le soluzioni migliori. Credo - ha detto - che Abati abbia dato prova di lealtà e di senso di responsabilità: il suo avversario non le aveva le firme per partecipare alle primarie, ma lui ha chiesto all’assemblea di ammetterlo comunque, in deroga alle regole. Pochi avrebbero fatto come lui». «Ora c’è bisogno - ha proseguito - di parlare a una città delusa e sfiduciata, ma con la convinzione che non sarà il taglio di due assessori a risolvere i problemi delle famiglie. Perché la realtà è più complessa: occorre instaurare un nuovo patto con la città e con le sue forze economiche ma senza demogogie e slogan populisti. A problemi complicati - ha aggiunto - non ci possono essere risposte semplici». Giacomelli infine ha annunciato di avere presentato un question time assieme a Andrea Lulli «per chiedere dove sono finiti gli impegni presi dall’esecutivo di un confronto permamente con Prato. Il governo - ha concluso - non può continuare ad ignorare i problemi del distretto». Molto appludito anche Paolo Abati che ha puntato su economia e industria. In particolare ha criticato l’uso dei fondi arrivati in passato che: «Troppe volte sono diventati margini acculti per le aziende». Il candidato sindaco ha proposto la creazione di «un’agenzia che selezioni i progetti e su quelli indirizzi i finanziamenti pubblici».
Mi piacerebbe che Giacomelli, prima di parlare di regole violate, le avesse lette prima, magari si sarebbe reso conto che il PD pratese le ha violate quando ha scelto le primarie di coalizione a termini scaduti da 15 giorni. Indecoroso anche l'attacco a Romagnoli , d'altra parte la teoria dello shock è partita da li.
Tutta pubblicità positiva per Massimo Carlesi.
Francesco Bartolomei
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