da la Nazione del 18/02/09
Ribaltone Carlesi: dove la base si è ribellata
Il malcontento diffuso per l’apparato in tante zone è esploso anche grazie ai supporter sul campo. Ecco i dati e i nomi
di ANNA BELTRAME
I NUMERI sono chiari. Massimo Carlesi ha sconfitto Paolo Abati in 15 sezioni su 30, ma lo ha fatto in cinque dei sette seggi più pesanti in termini di voti. Ha superato l’avversario di oltre 1500 consensi, su 11mila elettori. Ha stravinto, lui che era l’outsider, il «Davide» del popolo, contro il «Golia» dell’apparato.
Ribaltone Carlesi: dove la base si è ribellata
Il malcontento diffuso per l’apparato in tante zone è esploso anche grazie ai supporter sul campo. Ecco i dati e i nomi
di ANNA BELTRAME
I NUMERI sono chiari. Massimo Carlesi ha sconfitto Paolo Abati in 15 sezioni su 30, ma lo ha fatto in cinque dei sette seggi più pesanti in termini di voti. Ha superato l’avversario di oltre 1500 consensi, su 11mila elettori. Ha stravinto, lui che era l’outsider, il «Davide» del popolo, contro il «Golia» dell’apparato.
E allora ecco cos’è successo nelle varie zone di Prato e, per quanto si possa capire e spiegare, perché. Il malcontento della base c’era dovunque, di fondo. Per una città con mille problemi e risposte che non sono state all’altezza, da parte del Comune e del partito. Per l’idea, comprensibile e generale, di una politica distante dalle difficoltà delle persone e comunque privilegiata. Per la gestione del caso Romagnoli, il pasticcio del sondaggio, l’ingiusta decapitazione anche di Massimo Logli, i tatticismi sulle candidature, la sensazione diffusa di un partito-apparato, chiuso in se stesso, lontano.
Carlesi è stato visto come l’uomo di una svolta possibile, fuori da quelle logiche, pronto ad ascoltare ed impegnarsi, con il suo lavoro in banca e non in una municipalizzata. Si è mosso molto bene Carlesi, con passione e tenacia, la stessa dei suoi fedelissimi che, soprattutto in alcune frazioni, hanno combattuto fino all’ultimo voto, intercettando lo scontento che c’era, dando speranza. Nella squadra di Abati non ci sono stati, salvo poche eccezioni, la stessa determinazione, lo stesso entusiasmo. E i dati del voto di domenica lo confermano.
NEL QUARTIERE nord, Abati ha vinto solo al seggio di via Corridoni, poco significativo come «aggregato» sociale, e a Chiesanuova, dove però doveva stravincere e non lo ha fatto (315 a 282). Nelle altre frazioni ha perso.
NEL QUARTIERE nord, Abati ha vinto solo al seggio di via Corridoni, poco significativo come «aggregato» sociale, e a Chiesanuova, dove però doveva stravincere e non lo ha fatto (315 a 282). Nelle altre frazioni ha perso.
Nella rossa Figline per 67 a 126, anche grazie all’impegno di Mario Becchi e Pietro Lo Faro. Lo Faro è stato in prima linea anche a Galceti, così come Maria Grazia Tempesti a Santa Lucia e il risultato è stato 291 a 180. Netta e pesantissima la sconfitta di Abati a Coiano, sezione storica, dove il totale dei due seggi è stato di 423 a 264, con Mario Barbacci e Francesco Bartolomei protagonisti.
Nella circoscrizione Centro il parziale è per Abati: ha perduto solo in uno dei due seggi di via Tintori (224 a 346), negli altri i voti sono arrivati, chi si doveva impegnare per lui lo ha fatto. Ed è stato nettamente per il presidente del Consiag il quartiere Ovest, dove Carlesi ha invece avuto i risultati peggiori: Borgonuovo (121 a 243), San Paolo (143 a 210), Galciana (160 a 196), S. Ippolito (66 a 73), Viaccia (123 a 127) e soprattutto Maliseti (247 a 406). Per Abati hanno lavorato molto ad esempio Giovanni Mosca, Giuseppe Esposito, Antonio Napolitano, Adriano Benigni. Carlesi ha di fatto pareggiato a Narnali (94 a 95), grazie all’impegno di Alfio Pratesi, e ha vinto a Vergaio, 153 a 78, dove tra gli altri c’era per lui Cristina Sanzò.
LA SCONFITTA vera del presidente del Consiag è stata all’Est: ha perso dappertutto e male. La Pietà è stata il trionfo di Carlesi con 347 a 128, ad esempio con Beatrice Magnolfi, Tommaso Bigagli, Luca Saccenti, Carla Guerrini e Giuseppe Maddaluno. A Mezzana ha vinto 397 a 286, con Edo Rosadoni e Adriano Varocchi dello Spi-Cgil (serbatoio di voti cruciale); a La Querce 189 a 145, con Luigi Palombo e Francesco Carulli; in via Boni 233 a 178.
LA SCONFITTA vera del presidente del Consiag è stata all’Est: ha perso dappertutto e male. La Pietà è stata il trionfo di Carlesi con 347 a 128, ad esempio con Beatrice Magnolfi, Tommaso Bigagli, Luca Saccenti, Carla Guerrini e Giuseppe Maddaluno. A Mezzana ha vinto 397 a 286, con Edo Rosadoni e Adriano Varocchi dello Spi-Cgil (serbatoio di voti cruciale); a La Querce 189 a 145, con Luigi Palombo e Francesco Carulli; in via Boni 233 a 178.
Ma la roccaforte carlesiana è la circoscrizione Sud, dove il candidato sindaco è nato e vive, e della quale è stato presidente fra il ’95 e il ’99. E lì ha stravinto. Clamoroso il dato della sua Grignano: nelle due sezioni 842 a 177. Hanno votato in tantissimi, quasi tutti per Carlesi, forse fra gli abatiani c’è chi recrimina per uno scarto così umiliante, magari si poteva fare di più, di certo pochi hanno fatto come Ambra Giorgi e Lucio La Manna. Poi c’è il 153 a 50 di Casale, dove Fulvio Bardi e Antonio Curcio erano in prima linea; il 124 a 82 di Tobbiana (Leonardo Balli e Maurizio Calussi), l’88 a 44 di Tavola (Gabriele Tomada e Gabriele Zampini), il 159 a 40 di Paperino (Virgilio Chiani, Alberto Scermino e Luca e Sabina Piccioni), il 169 a 82 di Cafaggio (Enrico Cecchi), il 59 a 42 di San Giorgio (Paolo Falcini), il 190 a 67 delle Fontanelle (Viviano Bernardini e Nicola Verde). Abati ha vinto solo a Iolo (114 a 109) e a San Giusto (103 a 83). Infine, nella circoscrizione Sud per Carlesi ci sono stati il consuocero Luigi Galasso e Andrea Capacci, che si sono fatti 1500 porta a porta, per farlo votare e vincere.
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