Magnolfi in campo: «Carlesi, sindaco popolare»Milone? ‘Forse si poteva fare qualcosa per trattenerlo
ERA IN PRIMA fila anche sabato scorso quando Massimo Carlesi ha tracciato le linee del suo programma da aspirante sindaco. Beatrice Magnolfi, ex senatrice, esponente nazionale del Pd e «ministro» del governo ombra di Veltroni, è una delle sostenitrici più autorevoli dell’ex assessore, ma prima di tutto delle primarie «vero strumento democratico di partecipazione collettiva».Primarie Pd, ci siamo: domenica si sceglie. «Penso che la città sia di fronte ad una competizione leale, ispirata alla sobrietà. Si è colto meglio che in altre città lo spirito delle primarie che non devono essere scontro tra gruppi di potere, ma l’occasione per i cittadini di partecipare ai programmi e alla scelta dei candidati senza trovarseli calati dall’alto»In queste settimane si è recuperato il confronto che specialmente la base chiedeva all’indomani della defenestrazione di Romagnoli e Logli?«Sì, si è recuperato dialogo e confronto. L’unica stonatura in negativo è stato l’attacco pubblico di Giacomelli a Carlesi e Romagnoli. Mi è sembrato un accanimento contro quest’ultimo assolutamente fuori tempo. Romagnoli e Logli hanno fatto un passo indietro appena il partito glielo ha chiesto mettendo da parte tutti i luoghi comuni legati alla politica e alle poltrone. Non meritano altri attacchi: i toni padronali e le lezioni dal pulpito comunque non appartengono al Pd tanto meno al Pd pratese. Il Pd per definizione non ha padroni ed è fatto di gente libera.Ha appoggiato con forza Carlesi. «Carlesi è la persona giusta».Perché?«Sarà un sindaco popolare, vicino alla gente, appassionato a risolvere i problemi non solo a discuterli, da quelli dell’economia a quelli della vita quotidiana. E’ un amministratore concreto e coraggioso, l’ha dimostrato in settori difficili dell’amministrazione comunale come il personale e la mobilità. E poi interpreta la politica come servizio ed è stato lo sbocco della mobilitazione spontanea di tanta gente di mondi diversi che vuole una città migliore».Ma l’esperienza di Carlesi alla mobilità ha raccolto anche valanghe di critiche.«Ci dimentichiamo una delle maggiori innovazioni che ha portato avanti? Il servizio Lam prima non c’era ed è venuto incontro alle esigenze di trasporto di tanta gente».
E di Abati cosa pensa?«Sostengo Carlesi non contro qualcun altro. Sostengo anche Gestri per la Provincia: credo che farà buon lavoro. Abati penso sia un bravo amministratore che ha dimostrato anche lui capacità in un settore strategico. L’unico aspetto che gli nuoce è di essere frutto di un accordo di vertice».Prato è vittima di una valanga di problemi.«Quelli pratesi riflettono quelli del paese che vive: una crisi epocale. Qui da noi si sentono però doppiamente. E allora bisogna trovare soluzioni per chi perde il lavoro mentre il governo offre un pannicello caldo. Non diminuisce la tasse, fa crescere debito pubblico e mette in campo una social card di cui tanti pensionati sono rimasti vittime. Ilgoverno ombra del Pd presenterà misure anti crisi alternative tra le quali ho chiesto entri anche il tessile».
Che ne pensa di Milone?«La sua vicenda non è stata un esempio di buona politica. Forse si poteva fare qualcosa di più per trattenerlo nel Pd. La sua uscita è una conseguenza negativa della gestione della crisi politica pratese».
Prato è una città sicura?«La sicurezza è diritto di tutti cittadini e non è aumentata col governo Berlusconi. E’ una delle città che si è impegnata di più: penso all’armonia tra forze dell’ordine al tavolo della sicurezza e alle misure di presido della città. Certamente si può fare di più e meglio».
Questione cinese.«Penso che la nuova ammistrazione debba affrontarla in primo luogo sotto l’aspetto urbanistico. Abbiamo bisogno di recuperare il macrolotto zero in modo che si incoraggi l’integrazione e non il conflitto e l’illegalità.
E sulla valanga degli immigrati il Pd ha fatto alla fine un mea culpa.
«Credo che il numero di immigrati sia molto alto. Prato ha dimostrato un enorme grado di solidarietà e accoglienza come tradizione, ma oltre un certo numero i fenomeni negativi sono destinati a moltiplicarsi».
3 commenti:
Beatrice Magnolfi è ministro ombra del partito democratico? Ma voi "carlesiani" non eravate contro l'apparato???!!!!!!!!!!
Anto
Caro o cara Anto, forse lei non ha capito una cosa. Non è una questione di nomi, ma a Prato l' "apparato", come dice lei, ha subito le primarie con la candidatura di Carlesi, portando avanti una scelta politica miope, secondo me, di andare alle elezioni con un candidato unico. Scelta che contrasta con lo statuto del PD, nel senso non si pùò prescindere dal coinvolgimento dei cittadini nella scelta delle cariche più importanti. Scelta che rafforzerà il vincitore, Abati o Carlesi che sia.
Non mi sembra che lo scopo del partito democratico di Prato fosse di andare alle primarie con un solo candidato se no non avrebbero acettato la candidatura di Carlesi che non aveva le firme dell'assemblea necessarie per candidarsi.
Cmq quello che proprio non ho apprezzato in queste primarie è stata la volntà dei carlesiani di voler far passare Abati come candidato dell'apparto e Carlesi come quello dei cittadini quando Carlesi è appoggiato da una cospicua parte di apparato!
Come cittadino mi sento preso in giro.
Anto
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