Pagine

venerdì 16 gennaio 2009

IL "CURATO" E IL "BIDELLATO"


DAL SITO PRATOBLOG
di Rosso Pratese

Prato, 15 gennaio 2009 - Non avevo intenzione di parlarne (sarà vero?!) ma l’altro giorno ho trovato un mio amico che ponendomi una questione mi ha fatto riflettere. Camminavo tranquillo per i fatti mia quando ecco arrivare il Trinci di Tobbiana che mi dice: «O Rosso, certo uno come te ha belle scelto tra i candidati a Sindaco del Partito Democratico, uno viene dalla tradizione Comunista l’altro da quella dei "forchettoni". Non ci vuole proprio tanta fantasia!».

Mentre se ne andava senza aspettare una risposta che dava per scontata, ho cominciato a pensare che non c’è niente di peggio per una persona che divenire prevedibile e scontato. Allora l’ho quasi rincorso per propinargli il mio pensiero non "previsto". E’ vero, il nome che porto non è certo figlio della tinteggiatura della capigliatura, né dal colore rubizzo del viso, viene da una storia di militanza politica vissuta e sofferta nel Partito Comunista prima e poi in tutti i suoi derivati, fino all’attuale oggetto misterioso definito PD.

Dopo la farsesca (mi sia permesso il termine) gestazione di queste primarie ecco partoriti i nomi dei candidati Abati e Carlesi . Il primo, cavallo di razza della scuderia politica nostrana con un pedigree di militanza e di gestione del potere di tutto rispetto, dalle pettinature crestute che rimanda il pensiero ad un immaginario tutto ornitologico. Il secondo proveniente da percorsi tutt’altro che laici con un faccione da curato di campagna e due guanciotte alla Cip e Ciop che ispirano pizzicotti da neonati fuori peso.

Ma non c’è niente da fare , la garanzia del cosi detto criterio di provenienza non mi tranquillizza per niente, perché di tradizione comunista nella storia del suddetto primo candidato c’è ben poco, se non le collocazioni che nel tempo ha avuto per le sue doti di giocatore di risiko politico. Niente a che vedere con i valori ideali, di disinteresse, di bene comune, di ricerca della giustizia sociale professata dall’antico partito di sinistra.


Anzi oggi credo sia proprio necessario rompere con chi si è appropriato, in questi decenni, di un eredità che è servita solo per giustificare le poltrone dove appoggiare il suo sedere e quello dei compagni-bidellati (n.b. per bidellato si intende il posto ricevuto dal politico di turno senza avere la minima attitudine o capacità di gestire lo stesso). Questo ho detto all’amico Trinci che se né andato un po’ interdetto ma con quell’espressione in viso un po’ turbata che denotava nuovi dubbi, ed oggi più che mai non c’è bisogno di certezze tranquillizzanti ma del coraggio della riflessione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

accidenti!!!! per chi,come me, pratese "capitata" che non conosce nessuno dei due, è un bel dilemma!! Devo seguire gli incontri di entrambi...bella faticaccia!!!
Di una cosa sono sicura: non amo le scelte di comodo, di potere, per definizioni divina....
Mah "io speriamo che me la cavo!!" a capire e scegliere il giusto candidato per questa città aperta, laboriosa, forte, orgogliosa libera.