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lunedì 10 agosto 2009

MOZIONI A CONFRONTO

Dopo un periodo di silenzio post elettorale ho deciso di tornare a comunicare con i lettori del blog pubblicando un'analisi realizzata da ALICE BASSI, che mette a confronto le mozioni elettorali del PD su alcuni argomenti rilevanti.
Naturalmente ognuno potrà farsi le proprie opinioni leggendo le mozioni, a me è sembrata abbastanza oggettiva

Francesco Bartolomei


1. La forma del Partito Democratico.

Franceschini: DIFESA DELLE PRIMARIE sia per l’elezione del Segretario nazionale che per quelli delle singole Regioni e locali; gli elettori non iscritti al PD contribuiscono in occasione delle grandi scelte. Restituire pieni poteri all’assemblea costituente, che viene eletta con le Primarie dai cittadini, e che invece ultimamente è stata sostituita dalla “Direzione Nazionale”.

Marino: DIFESA DELLE PRIMARIE; COINVOLGIMENTO E COSTANTE APERTURA DEL PARTITO a tutti i suoi aderenti e sostenitori; partecipazione costante dei cittadini alle decisioni del Partito, anche attraverso gli strumenti che la nostra era della tecnologia ci fornisce; coinvolgimento dei Circoli nelle scelte del PD.

Bersani: RIFORMA DELLE PRIMARIE, in modo che non siano aperte per l’elezione dei Segretari; diritto di voto per le cariche interne destinato ai soli tesserati del PD, gli altri possono contribuire solo dove lo Statuto lo permette; favorevole all’indizione di Primarie nel caso in cui si tratti di scegliere il candidato premier della coalizione di Governo.

Conclusioni: Franceschini e Marino auspicano un’apertura del Partito Democratico, che con Marino si verifica a tutto tondo, mentre con Franceschini si parla di contributo dei non iscritti solo in occasione delle grandi scelte. Bersani vuole che questi partecipino solo quando lo Statuto lo permette. Inoltre, Bersani si ritiene favorevole alle Primarie solo in occasione della scelte del leader della coalizione di Governo, ossia: PD + alleanze con altri Partiti.

2. La posizione del PD nel sistema politico; PD e Alleanze.

Franceschini: CENTROSINISTRA (senza trattino), il PD deve essere il perno della coalizione di Governo (= PD + alleanze). Non è da escludere un’alleanza con l’UDC (sponsorizzata da Francesco Rutelli), ma è disilluso in merito, differenze fra le due realtà di Partito; non vuole alleanze con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, che hanno portato in passato ad alleanze frammentarie e litigiose; favorevole a un accordo con Sinistra e Libertà di Nichi Vendola.

Marino: AREA PROGRESSISTA; vuole che gli alleati si organizzino intorno ai punti del Programma del PD; non auspica alleanze con Partiti definiti, bensì con tutta l’area progressista che voglia aderire e sostenere i punti programmatici della linea politica (che deve essere chiara e limpida) decisa dal PD; il PD deve essere il perno della coalizione di Governo.

Bersani: SINISTRA – CENTRO-SINISTRA; auspica alleanze con tutti, dall’UDC a Rifondazione Comunista, sulla base di punti programmatici (NB.: Casini ha rifiutato qualsiasi alleanza preveda anche la presenza di Rifondazione e dei Comunisti Italiani).

Conclusioni: Franceschini non chiude all’idea di un’alleanza con l’UDC e con Sinistra e Libertà, ritenendo però improbabile la prima a causa delle differenze sostanziali fra le realtà dei due Partiti; Bersani vuole un’alleanza allargata a tutto il centro-sinistra. Sia Marino che Bersani vogliono alleanze sulla base dei punti programmatici del PD, ma la differenza sta nel fatto che Bersani vuole un’alleanza a base allargata a tutto il centro-sinistra, mentre Marino vuole alleanze non con Partiti bensì con persone che condividono i punti del Programma del PD e che si riconoscano nell’area progressista del Paese.

3. PD e mondo del Lavoro.

Franceschini: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Marino: LOTTA ALLA PRECARIETA’; superamento della concezione di “lavoratore dipendente” in favore della diffusione di una cultura “auto-imprenditoriale” = ogni persona spende la propria professionalità e il proprio talento in un MERCATO DEL LAVORO FLESSIBILE; RIFORMA PROFONDA DEL MERCATO ITALIANO in senso meritocratico e liberale, puntando tutto sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE del singolo individuo, premiato per il TALENTO E NON per una RACCOMANDAZIONE; riforma degli ammortizzatori sociali -> REDDITO e quindi potere d’acquisto A CHI SI RITROVA MOMENTANEAMENTE SENZA LAVORO. FLESSIBILITA’, quindi, ma NON PRECARIETA’.

Bersani: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Conclusioni: I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro. Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua.

4. Sistema politico.

Franceschini: BIPOLARISMO e NON PARLAMENTARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell’elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza).

Marino: BIPOLARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell’elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza); COLLEGI UNINOMINALI -> i cittadini scelgono i propri rappresentanti; NO alle LISTE BLOCCATE.

Bersani: PARLAMENTARISMO RAFFORZATO -> Rafforzamento della funzione legislativa del Parlamento; no al sistema maggioritario (che favorisce la governabilità e la compattezza); sostiene il sistema PROPORZIONALE (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà).

Conclusioni: Franceschini e Marino conducono un’analisi simile, con la differenza che Marino aggiunge il suo no alle liste bloccate e il sì alla possibilità dei cittadini di scegliere singolarmente tutti i loro rappresentanti. Bersani preferisce il sistema proporzionale alla tedesca, fortemente voluto da D’Alema, che favorisce la rappresentatività per più Partiti ma che – ne abbiamo avuto esperienza – frantuma la maggioranza e la governabilità del Paese.

5. Laicità.

Franceschini: LAICITA’ COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA’ TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche.

Marino: LAICITA’ COME METODO -> Apprendimento e dialogo costante e reciproco; laicità come bussola, metodo ed obiettivo; interesse concreto e promozione legislativa di misure in difesa dei DIRITTI CIVILI, INDIVIDUALI E COLLETTIVI = diritto a non partorire, diritto a fecondare artificialmente, diritto alla ricerca, diritto di unirsi civilmente (omosessuali ed eterosessuali), diritto a morire; DIRITTO DI LIBERA SCELTA DI COSA FARE DELLA PROPRIA VITA.

Bersani: LAICITA’ COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA’ TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche.

Conclusioni: Bersani e Franceschini si muovono su strade identiche: la laicità resta teorica, un principio da seguire ma che non vincola a determinate scelte legislative. Per entrambi, le coppie di fatto non sono assimilabili alle famiglie “normali”, anche se si propongono di riconoscerle e fornire un contratto di convivenza. Marino è di avviso diverso: la laicità deve essere il metodo, non solo un principio al quale ispirarsi ma anche un vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. In merito alle coppie di fatto, auspica un completo riconoscimento e un complesso di leggi che porti alla parificazione dei loro diritti giuridici rispetto a quelli di tutte le altre famiglie. Vuole istituire le unioni civili sullo stampo delle Civil Partnerships inglesi per le coppie omosessuali e legalizzare l’adozione anche per gli individui single.

6. Politica e Giustizia:

Franceschini: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D’INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l’efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA.

Marino: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D’INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l’efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA; DIFESA del PLURALISMO E LIBERTA’ dell’INFORMAZIONE.

Bersani: UGUAGLIANZA di tutti di fronte alla LEGGE; risolvere il CONFLITTO D’INTERESSI; LIBERTA’ D’INFORMAZIONE; i vertici del Governo devono dare il BUON ESEMPIO alla Pubblica Amministrazione, che va riformata per garantire un SISTEMA MODERNO di certezze e GARANZIE GIURIDICHE.

Conclusioni: Le tre mozioni sono simili, su questo punto; una differenza è la sottolineatura che Marino e Bersani pongono in favore del pluralismo e della libertà d’informazione, mentre Franceschini non ne parla. Bersani, inoltre, conduce un’analisi approfondita sulla necessità di riforma della Pubblica Amministrazione e sul buon esempio che i vertici di un Governo devono dare ai funzionari pubblici, in modo che il rapporto fra sicurezza e legalità possa trarne proficuo vantaggio.

7. Lavoro e Welfare.

Franceschini: Sviluppare istituti di WELFARE non solo statali ma territoriali e sociali; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata SUL TALENTO; QUOTE ROSA; SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE; RIFORMA PENSIONI -> all’interno di una fascia di età comune per uomini e donne, ognuno sceglie il proprio pensionamento in base alle proprie condizioni di lavoro e familiari; DISINCENTIVI AL PRECARIATO.

Marino: RIFORMA SOCIETA’ -> non più basata su raccomandazioni, ma sul MERITO; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata sul TALENTO; RIFORMA DEL LAVORO -> dal precariato si passa al lavoro FLESSIBILE, che permette l’impiego della professionalità di ciascuno e un arricchimento personale; SALARIO MINIMO per chi perde il lavoro; CONTRATTO UNICO A TEMPO INDETERMINATO CON SALARIO MINIMO GARANTITO; FORMAZIONE CONTINUA; CONGEDO PARENTALE OBBLIGATORIO ANCHE PER I PADRI.

Bersani: SOSTEGNO ALL’IMPIEGO FEMMINILE; innalzare la qualità dei SERVIZI; REDDITO MINIMO di inserimento; SALARIO MINIMO per chi perde o non trova lavoro; INNALZAMENTO FLESSIBILE E VOLONTARIO DELL’ETA’ PENSIONISTICA.

Conclusioni: su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all’impiego femminile e nell’inserimento dei giovani. Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze.

8. Ambiente ed energia.

Franceschini: TECNOLOGIA, ADATTABILITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO; investire sull’AMBIENTE per tutelare l’economia italiana.

Marino: ECOLOGISMO; ENERGIE RINNOVABILI; NO AL NUCLEARE; RIUSO-RICICLO-DISTRUZIONE; SOSTEGNO COSTANTE al MEZZOGIORNO con ogni mezzo; RIFIUTI ZERO; INCENTIVI per la RIDUZIONE dell’EMISSIONE di AGENTI INQUINANTI; CARBON TAX; NUOVE TECNOLOGIE: eolico d’alta quota, solare a concentrazione, produzione energia dagli scarti dell’agricoltura, energia geotermica di terza generazione; TRATTAMENTO RIFIUTI per ridurre all’osso la parte da incenerire -> avvicinamento all’obiettivo dei “rifiuti zero”; RIDUZIONE IVA sui PRODOTTI ECOLOGICI; TASSARE LE AUTO MAGGIORMENTE INQUINANTI; INCENTIVI locali perché le compagnie edilizie si concentrino sulla RISTRUTTURAZIONE e sull’ADEGUAMENTO ENERGETICO-AMBIENTALE degli edifici già esistenti; PIANO SCUOLA NAZIONALE per promuovere la cultura dell’eco-sostenibilità; APPALTI VERDI in tutte le forniture della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

Bersani: TECNOLOGIA, GREEN ECONOMY; FONTI RINNOVABILI e programma di crescita per il MEZZOGIORNO; difesa e rispetto per l’AMBIENTE come rispetto verso la nostra stessa casa.

Conclusioni: tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro. Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell’eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città.

9. Nucleare.

Franceschini: NO AL NUCLEARE DEL PASSATO, troppo costoso e pericoloso.

Marino: NO AL NUCLEARE IN OGNI FORMA, scorie radioattive non gestibili e dannosissime; FINANZIARE LA RICERCA per un PIANO ENERGETICO NAZIONALE che punti sulle ENERGIE RINNOVABILI; INCENTIVI/DISINCENTIVI FISCALI per quanto riguarda i processi produttivi.

Bersani: non ne parla.

Conclusioni: Bersani non tocca neppure l’argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l’uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.