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sabato 5 luglio 2008

Sulla manifestazione dell'8 Luglio

Ho condiviso in campagna elettorale la scelta di Veltroni di cercare di svelenire il clima politico riconoscendo Berlusconi come avversario politico e non come nemico, ho anche sperato che tale decisione riuscisse a far acquisire un po’ di senso dello stato a Silvio Berlusconi;

ebbene, mi sbagliavo, Berlusconi dimostra ancora oggi di essere un nemico della Democrazia e quello che è più grave è riuscito ad imporre la sua “cultura”, un cocktail micidiale di razzismo, egoismo, maschilismo, esibizione muscolare di forza verso i deboli e strisciante servilismo versi i potenti.

Alla luce di queste considerazioni e dei provvedimenti governativi di questi giorni per me Berlusconi va trattato come nemico, i buoni propositi di Veltroni sono corretti ma li potremo utilizzare quando anche in Italia ci sarà un centro destra europeo indipendente e non alla mercè di un personaggio così squallido.

Nella decisione del PD di non partecipare alla manifestazione indetta da Flores d’Arcais, Colombo e Pardi, l’8 luglio si raccolgono tutti i problemi irrisolti di identità, di linea politica, di persone, presenti nel Pd.

Sembra che ci sia una specie di timore verso l’ipotesi di un ritorno dei girotondi: pensata come capace di mettere i classici bastoni fra le ruote al tranquillo dispiegarsi della buona politica, come se non fosse indispensabile, per il partito, attingere e diventare espressione, proprio di quella parte di società che coltiva ancora in sé i valori su cui il Pd dovrebbe fondarsi: la libertà, la convivenza civile, il rispetto di tutti e, infine, quell’uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini, accartocciata dalla destra come un foglio scarabocchiato.

L’antiberlusconismo , ce ne ha dato riprova il cavaliere con il suo ennesimo comportamento, a questo punto è da considerare come un valore irrinunciabile di chiunque abbia coscienza civile

Francesco Bartolomei

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