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sabato 18 aprile 2009

LISTE CANDIDATI PD - MOLTI NOMI POCHI POSTI

da il Tirreno del 18/04/09
LISTE PARTITO DEMOCRATICO L’accordo non c’è ancora in campo quattro assessori
PRATO. Liste Pd, nulla di fatto. Occorrerà ancora del tempo prima di trovare l’accordo sui quaranta nomi che correranno per il Comune e gli altrettanti per la Provincia. La difficoltà, soprattutto per quanto concerne la lista di piazza del Comune, pare sia riuscire a inserire quei nomi nuovi, di giovani e della società civile, che dovrebbero dare il segno del rinnovamento, in un elenco che però pare già ingolfato da troppe presenze. Perché? Presto detto. In base al regolamento approvato la settimana scorsa dall’assemblea provinciale i consiglieri alla prima legislatura hanno diritto alla ricandidatura d’ufficio. In Comune sono 18 gli aventi diritto su 21 consiglieri. Inoltre pare che un drappello di assessori uscenti - almeno quattro: Geraldina Cardillo in forse, Giseppe Gregori altrettanto, Enrico Giardi e Maria Luigia Stancari - abbia intenzione di buttarsi nell’agone elettorale e di candidarsi. Siccome si tratta di assessori tutti alla prima esperienza, la regola del secondo mandato vale anche per loro. I posti occupati “a priori” salgono così a 22. Più della metà. Ne resterebbero liberi 18: una quota sarebbe in capo alla segreteria, un’altra alla società civile. E i giovani? La base? Quel nucleo di persone che dovrebbe essere espressione del territori? I dirigenti Pd hanno dato mandato alle cinque Circoscrizioni di individuare attraverso le assemblee (in via di nomina i responsabili) una rosa di 5,6 nomi da inserire poi nella lista. Si tratterebbe cioè di 25-30 soggetti fortemente legati al territorio: già troppi se sommati con gli aventi diritto. Per ovviare all’inconveniente è stato chiesto alle assemblee circoscrizionali di farsi carico di quei consiglieri comunali e probabilmente anche degli assessori che gravitano nei diversi quartieri e di inserirli, anche questa volta d’ufficio, tra i nomi da candidare e sottoporre, alla fine, al vaglio della segreteria. Indicazione che ha creato non pochi malumori, per il semplice fatto che i soggetti al primo mandato sono così tanti che vanno ad occupare quasi tutte le “caselle” in teoria a disposizione dei volti nuovi.


Vorrei segnalare al giornalista che ha scritto questo articolo che l’Assemblea Provinciale ha solo indicato la suddivisione dei candidati territoriali, per quanto riguarda la ricandidabilità dei consiglieri uscenti vale lo statuto del PD , che da a tali candidati la possibilità di ricandidatura al pari di quelli che si candidano la prima volta, mentre la vieta ai coloro che hanno già effettuato due mandati

Francesco BARTOLOMEI

Articolo 19.

(Candidature per le Assemblee rappresentative)

1. Il Regolamento quadro di cui all’articolo 18, comma 3, nel disciplinare le diverse modalità di

selezione democratica dei candidati per le assemblee elettive, si attiene ai seguenti principi:

a) l’uguaglianza di tutti gli iscritti e di tutti gli elettori;

b) la democrazia paritaria tra donne e uomini;

c) il pluralismo politico nelle modalità riconosciute dallo Statuto;

d) l’ineleggibilità in caso di cumulo di diversi mandati elettivi;

e) la rappresentatività sociale, politica e territoriale dei candidati;

f) il principio del merito che assicuri la selezione di candidati competenti, anche in relazione ai

diversi ambiti dell’attività parlamentare e alle precedenti esperienze svolte;

g) la pubblicità della procedura di selezione.

2. Il Regolamento di cui all’articolo 18, comma 9, è approvato dal Coordinamento nazionale

entro tre mesi dalla scadenza della presentazione delle liste o, in caso di scioglimento anticipato,

entro tre giorni dalla pubblicazione del relativo decreto. Tale Regolamento:

a) individua gli organi responsabili per ricevere le proposte di candidatura e i criteri per selezionarle;

b) determina le modalità con cui le candidature sono sottoposte, con metodo democratico,

all’approvazione di iscritti o elettori, in via diretta o attraverso gli organi rappresentativi;

c) nomina una Commissione elettorale di garanzia, i cui componenti non sono candidabili, che

esamina i ricorsi relativi alle violazioni del Regolamento e che decide in modo tempestivo e

inappellabile.



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