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giovedì 6 novembre 2008

ANCORA SULLE AMMINISTRATIVE DI PRATO.....


da il Tirreno del 06/11/08

Abati in pole: 30 giorni per decidere Candidature, spunta a sorpresa Melighetti per la Provincia

PRATO. Grandi manovre sul nome di Paolo Abati sindaco. L’accordo tra i rappresentanti del gruppo dirigente non è ancora chiuso. Ma certamente tra i possibili aspiranti alla poltrona più alta di piazza del Comune, il meglio piazzato resta il presidente del Consiag. Che è ancora convalescente, ma che ha seguito da vicino tutte le fasi post-15 ottobre, il giorno della rinuncia alla corsa dei candidati naturali Romagnoli e Logli.Nulla di evidente - come al solito - ma il lavoro, soprattutto della segreteria con Benedetta Squittieri in testa, per contenere le frange e trovare il massimo consenso sul nome di Abati, è incessante. Perché l’“altro partito”, quello che vorrebbe Adriano Benigni sullo scranno, non si dà per vinto.Se non sono alla pari, nel borsino delle candidature certo, per il momento, non si può dire ne sia rimasto solo uno. Abati ha dalla sua l’età, il carattere forte, il buon percorso politico e come manager e il sostegno incondizionato di una parte consistente del gruppo dirigente. Benigni, oltre alla lunga carriera politica e all’appoggio indiscusso di molte delle anime del Pd, potrebbe rappresentare l’uomo dell’alleanza, il nome grazie al quale, alla fine, si firma l’armistizio. Si confronteranno in una tornata di primarie vere, grazie alle quali sarà l’elettorato democratico a determinare la vittoria dell’uno o dell’altro? No, quasi certamente non accadrà. Perché la segreteria lavora per evitarlo e per presentare all’elettorato un nome “secco”, aprendo magari alle primarie di coalizione (rapporti ancora tutti da tessere ma per i quali si è già resa disponibile Idv); perché nè Abati nè Benigni pare abbiano la volontà di andare a un “testa a testa” dagli esiti incerti. Non si scontreranno, non litigheranno, se uno dei due si accorgerà di non avere i numeri, semplicemente farà un passo indietro. Tempo per le verifiche c’è. Non sarà necessario, infatti, che i candidati futuri alzino la mano per dire “io ci sono” entro il 15 novembre. Quel giorno comincerà la raccoltà delle firme (il 25% dell’assemblea provinciale in caso di primarie di partito, il 35 nel caso di primarie di coalizione) che durerà per le tre settimane successive. Quindi fino al 6 dicembre. Quel giorno, tra un mese, i candidati dovranno emergere. E che di papabili a sindaco e presidente della Provincia non ne esitano, per ora, altri lo dimostra anche l’esito del “caminetto” che il governatore Martini ha convocato a Firenze. Deputati (Lulli e Giacomelli), ministro ombra (Magnolfi), consiglieri regionali (Mattei, Giorgi), segretaria Pd (Squittieri) riuniti per discutere di successioni. Nessun nome è emerso, anche se Martini ha dato l’ok a candidature interne all’establishment. Un no secco, invece, da parte dei pratesi è venuto all’ipotesi di personaggi calati dal’alto o della società civile. E per la poltrona di presidente della Provincia? Scelta ancora in alto mare. Archiviata l’ipotesi Maria Luisa Stancari e confermato il fatto anche andrà a una ex Margherita, si parla di assegnarla a un giovane ma c’è chi è certo che alla fine potrebbe spuntare, a sorpresa, il nome della segretaria Cisl Gabriella Melighetti.

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