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venerdì 13 febbraio 2009

IL COMUNE E LE PARTECIPATE


da il Tirreno del 13/02/09
«Comune ostaggio delle partecipate»

PRATO. Il sindaco Romagnoli ha commissionato un report all’ ufficio qualità per analizzare le municipalizzate ma, nonostante il rapporto sia stato consegnato il 31 dicembre 2007, non è mai stato presentato ai consiglieri comunali. Ad accorgersi del presunto insabbiamento è stato Massimo Taiti durante i lavori della 7º commissione creata per studiare lo stato delle partecipate. «Il presidente del Consiglio Comunale - spiega - non ha mai autorizzato la discussione, durante i lavori della commissione abbiamo scoperto l’esistenza di questo report e in modo del tutto autonomo siamo arrivati alle stesse conclusioni». Taiti, tramite una mozione sull’ argomento presentata nel consiglio comunale di ieri, in base ai risultati ottenuti, chiede che tutti i contratti vengano coordinati da un unico soggetto all’interno dell’amministrazione comunale, che venga fissato annualmente il budget e gli indirizzi delle prestazioni e che venga incaricato un solo referente a cui inviare tutti i reports. «In sostanza - continua il presidente della commissione - come era stato evidenziato anche dal report della dottoressa Frezza, il Comune è ostaggio delle municipalizzate, da controllore diventa controllato. Questi dati non sono mai stati resi pubblici, tuttavia mi sembrano la base su cui è stato fatto il sondaggio che ha portato Romagnoli a non ricandidarsi».
A rincarare la dose anche Vittorio Giugni dei radicali: «Sul fronte dei costi, inoltre, risulta che Consiagnet annualmente perde 700 mila euro, che tra agosto e ottobre 2008 sono stati modificati gli organigrammi delle più importanti consociate per evitare di applicare l’articolo 18 del decreto Tremonti che invece prevede concorsi pubblici per l’assegnazione di collaborazioni e incarichi interni». Alla fine di marzo verrà consegnato un nuovo report in cui sono analizzati i bilanci delle municipalizzate: «In un momento in cui si chiede maggiore trasparenza e minor sprechi alla politica - spiega Taiti - mi sembra che quanto è avvenuto sia molto preoccupante». Nella relazione finale della commissione 7 viene anche evidenziato che per quanto riguarda l’assetto societario dell’ Interporto e di Gida sarebbe auspicabile una maggiore apertura verso il privato, mentre per Sori è necessario rivedere le funzioni di riscossione e di gestione.
A.A.

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