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venerdì 20 febbraio 2009

INTERVENTO DI BEATRICE MAGNOLFI


da la Nazione del 20/02/09
«Il Pd torni ai problemi della gente» Magnolfi all’attacco: basta spendere ulteriori energie per beghe interne

E’ PASSATA dall’euforia di domenica sera per la vittoria del candidato sindaco (Carlesi) alla sofferenza per l’addio del segretario del partito (Veltroni). Sentimenti opposti sull’asse Prato-Roma per Beatrice Magnolfi, ministro ombra del ’governo’ di Walter e sostenitrice della prima ora (insieme all’altra pasionaria Ambra Giorgi) di Massimo, il pratese (non D’Alema in questo caso). Con la stessa consapevolezza però: «Il Partito democratico si riappropri del territorio e dei suoi problemi».
Ora che le reazioni post primarie si sono un po’ sedimentate, che ne pensa di questo Pd pratese schiaffeggiato ai vertici dal voto del 15 febbraio?
«Una cosa è certa: il Pd torni ad occuparsi dei problemi della gente. La città lo chiede. Tutti dobbiamo essere concentrati per affrontare le questioni più scottanti, in particolare la crisi del tessile e della congiuntura economica».
La maggioranza dei votanti di domenica scorsa la pensa diversamente dai vertici del partito.
«Spendere ulteriori energie per beghe interne sarebbe, in questo momento, uno spreco. Gli errori non sono mancati e mi auguro che vi sia un ravvedimento operoso in chi li ha commessi».
Tutti uniti per Carlesi è stato detto dalla segreteria del partito. Dopo queste primarie dilanianti crede che sia così?
«Massimo Carlesi è un candidato di tutti e può far vincere il centrosinistra. Il Pdl non sa che pesci prendere e lo considera l’avversario più temibile. E ciò dimostra che chi lo ha appoggiato ha avuto ragione. Mi auguro, inoltre, che ci sia convergenza sull’assetto delle alleanze perché credo sia molto importante la coesione raggiunta dentro la coalizione, rafforzata dalla partecipazione alle primarie».
Il Pd si può guardare ancora intorno?
«Credo che la coalizione possa dialogare con l’Udc valorizzando ciò che ci unisce: ci sono posizioni e obiettivi a livello locale sui quali convergere».
All’indomani dei risultati delle primarie in pochi tra gli sconfitti hanno fatto autocritica compreso personaggi autorevoli. Anzi molti hanno minimizzato la portata del voto. Non le sembra?
«Si tratta di persone che hanno la capacità per comprendere dove si è sbagliato a cominciare dal presidente della Regione».
Il centrosinistra rischia di perdere le prossime amministrative se il Pd non torna ad essere punto primario di riferimento della città.
«Abbiamo il candidato giusto, lo ripeto, per dare carica, entusiasmo e partecipazione. Certo è che la partecipazione non può sostituire la politica, ma la politica senza partecipazione si inaridisce e si riduce alla preparazione e allo studio degli organigrammi».
C’è la sensazione che molti di coloro che hanno votato Carlesi non abbiano accettato la decapitazione da parte della segreteria regionale e pratese del Pd del sindaco Romagnoli e del presidente della Provincia Logli, nè tanto meno il metodo.
«Penso che in generale nel nostro partito ci sia la tendenza di bruciare tanti dirigenti ed esponenti di spicco vedi Prodi e Veltroni. E ’ un virus pericoloso: per un sedicesimo ho rivisto germi di questo virus anche a Prato. E penso, è vero, al ’taglio’ di Romagnoli e Logli».
Che giorni attendono il Pd?
«A livello nazionale ci sarà il congresso e così anche a Prato. Ora è il momento della coesione e dell’impegno».
Luigi Caroppo

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