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venerdì 22 gennaio 2010

Gruppo Consiliare PD: L'assessore Milone ancora una volta si è attribuito meriti non suoi.


Dal sito www.Pratoblog.it

Prato, 22 gennaio 2010 - «Che i controlli siano necessari, di aziende cinesi ed italiane, è fuor di dubbio. E' invece tutto da dimostrare, anzi è vero il contrario, che sia sufficiente sequestrare le taglia e cuci, riscattabili per pochi euro, per infliggere un "colpo devastante all’economia parallela", come ha boriosamente sostenuto l’assessore alla Sicurezza. Assessore che si è una volta di più attribuito meriti non suoi, visto che l’operazione in via Rossini è stata coordinata dalla Questura, nell’ambito delle attività decise al tavolo del patto di Prato città sicura.
Quel patto fu in realtà voluto dal sindaco Marco Romagnoli e dalla sua giunta e rappresenta ancor oggi l’orizzonte strategico di una corretta azione per il controllo del territorio. Non può essere piegato a fini di parte, né è ammissibile costruire su di esso politiche amministrative miopi o, peggio ancora, passabilmente discriminatorie.
Le operazioni di questi anni, compresa l’ultima in via Rossini, devono essere inserite nel contesto di un orizzonte politico che, dal punto di vista della convivenza, mira a non compiere alcun un passo indietro sulla via della piena collaborazione ed integrazione e, dal punto di vista economico, non rinuncia mai, in nessun istante, a cercare un proficuo rapporto con le etnie stranieri residenti in città, compresa quella cinese.
Al netto di dichiarazioni roboanti sono da valutare i reali risultati ottenuti. Ad esempio: i 65 irregolari di via Rossini sono tutti in libertà. Vero è, lo ribadiamo, che i controlli sono necessari, ma è altrettanto vero che cavalcarli elettoralmente e sobillare gli umori delle persone è sciocco e potenzialmente dannoso, poichè si contribuisce ad acuire conflitti che rischiano di diventare davvero ingovernabili.
La realtà è più semplice basta chiedere ad un giudice o ad un avvocato, o ad un poliziotto, per averne conferma: finché non cambierà l'unica legge che davvero produce irregolarità e clandestinità a ritmo forsennato e quotidiano, ovvero la Bossi-Fini, gli sforzi delle forze dell'Ordine per il sacrosanto ripristino della legalità saranno in parte vani.
Per questo, oltre a sottoscrivere le dichiarazioni di Enrico Rossi, avanziamo al Ministro Maroni le seguenti due proposte: la revoca del permesso di soggiorno per chi sfrutta manodopera irregolare e clandestina, anche in caso di patteggiamento; l'inserimento nella Legge sull'immigrazione di un percorso che consenta l'emersione di chi è sfruttato o, peggio, ridotto in schiavitù.
Sulla prima misura il Sindaco si è detto d'accordo, sulla seconda lo invitiamo ad essere coraggioso e libero da vincoli di maggioranza. L’obiettivo di legislatura non può e non deve assolutamente essere, quello di mettere 65 persone in via Traversa del Crocifisso in un posto senza servizi igienici; l'obiettivo di legislatura deve essere quello di coinvolgere progressivamente entro un comune progetto di città tutti coloro che la vivono. Gruppo Consiliare Partito Democratico, Prato».

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